Carelli ad idrogeno

Il tema della sostenibilità sta diventando molto rilevante e sempre più aziende si muovono per rendere i propri processi sostenibili.

Lo studio delle fonti alternative infatti ha fatto numerosi passi negli ultimi anni rendendo le fonti alternative sempre più affidabili anche dal punto di vista delle prestazioni.

Sono proprio le ultime scoperte scientifiche che hanno permesso di utilizzare l’idrogeno come fonte alternativa a quelle utilizzate come benzina e gasolio.

Queste scoperte sono state implementate dalla logistica, come nel caso di carrelli ad idrogeno, dove i carri elevatori non utilizzano più i comuni combustibili fossili ma utilizzano l’idrogeno.

Un primo fattore che preoccupava per l’implementazione di questi mezzi nelle proprie linee di produzione e di smistamento è stata la pericolosità dello stoccaggio dell’idrogeno e la sua affidabilità a livello di prestazioni.

L’idrogeno è identificato in 3 diverse tipologie: “grigio” che si ottiene dallo scarto dei combustibili fossili, “blu” che proviene dallo stesso processo, ma è maggiormente raffinato e quindi produce meno Co2 della prima tipologia ed infine quello “verde” che risulta il più sostenibile, ma il più difficile da ottenere.

Questo verde infatti viene prodotto già in partenza da fonti alternative come energia solare ed eolica, dove le componenti dell’acqua vengono separate per ottenere la molecola di idrogeno che poi verrà utilizzata proprio come combustibile.

L’idrogeno verde è quindi diventata la fonte non solo più sostenibile, ma anche con prestazioni e risparmi nettamente migliori.

Questi carrelli rappresentano una valida alternativa alle fonti di energia fossile, sarà il tempo a dimostrarci se questa intrapresa sarà la direzione giusta.

Il costo dello stoccaggio risulterebbe una barriera all’entrata in termini economici(parliamo di un paio di milioni di euro per un impianto da 30 carrelli) e nell’adozione di nuove misure di sicurezza. Parliamo di spazi limitati all’accesso e magari lontano dalle aree di lavoro(La riorganizzazione degli spazi o l’acquisto di nuovi risulterebbe una spesa importante).

Pensate ne varrà la pena?

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