Quali sono le sfide che la logistica dovrà affrontare nel 2023?

Il 2023 sarà un anno che preannuncia molte sfide per il settore della logistica. Infatti, sono in arrivo sempre più cambiamenti in diversi ambiti. 

Un fenomeno che negli ultimi anni sta diventando importante in questo campo è l’automazione, nato in risposta all’esigenza di velocità ed efficienza e ai ritmi produttivi sempre più elevati. 

Un numero alto di magazzini è già stato automatizzato, in termini di stoccaggio, movimentazione, recupero della merce e informatizzazione dell’inventario. Queste innovazioni, però, mettono di fronte ad una sfida che bisogna saper affrontare: la riduzione della manodopera. 

“La logistica rappresenta il campo ideale per osservare le trasformazioni in atto”, afferma Daniele Fano, Coordinatore del Comitato Scientifico del Randstad Research. “Un settore in crescita, posto dalla trasformazione digitale al bivio tra decrescita dei posti di lavoro per effetto dell’automazione e sviluppo di nuova occupazione per le funzioni richieste dall’innovazione. Stimiamo 500 mila posti di lavoro a forte rischio da qui al 2027, ma i nuovi occupati potrebbero superare le professioni sostituite, a certe condizioni: occorre il coraggio di investire in processi e risorse umane capaci di creare valore, la capacità di cogliere le opportunità dei nuovi trend e di superare i lati più oscuri del settore, un impegno forte su formazione, organizzazione e management”. 

Sarà vero quanto affermato? Dal 2014 al 2018 l’occupazione del settore è aumentata del +4,9% rispetto alla media italiana. Ma entro il 2027 saranno circa 500 mila i posti di lavoro che cambieranno a causa dell’impatto digitale. Infatti, le operazioni principali saranno eseguite dalle macchine, ma la richiesta di nuovi tecnici sarà in continuo aumento. Inoltre, circa 600 mila lavoratori dovranno aggiornarsi e formarsi per restare al passo con i cambiamenti. 

Gli ultimi due anni sono stati ricchi di sfide per l’intero comparto della supply chain. Con l’esplosione della guerra in Ucraina, l’inflazione ha sfiorato cifre molto alte e ha ridotto il potere d’acquisto della popolazione. Inoltre, l’aumento dei costi delle materie prime e dei combustibili, nel 2022, ha provocato un aumento dei costi di spedizione, causando una grande sfida per il settore. Sotto questo punto di vista il 2023 sarà ancora un anno difficile, per questo sarà necessario puntare a un’ottimizzazione dei costi e di conseguenza a un’ottimizzazione dello spazio all’interno dei magazzini e al contenimento delle spese energetiche. 

Un ulteriore trend, la cui importanza si sta diffondendo sempre di più tra gli operatori logistici, è la “green supply chain”, cioè la creazione di valore attraverso un investimento nella sostenibilità. Questa sfida può portare a grandi opportunità, in quanto permette di ridurre i costi e l’impatto ambientale. Entro il 2030, infatti, si punta ad una riduzione delle emissioni di CO2 del 30%.

La pandemia del 2020, inoltre, ha determinato un grande sviluppo dell’e-commerce. Infatti, è cresciuto dal 15% del 2019 al 21% del 2021, continuando ad aumentare per tutto il corso dell’anno. La domanda di servizi logistici, quindi, è in continuo aumento e si prevede una crescita ad un tasso annuale dell’8,6% dal 2022 al 2030, fino a raggiungere circa 2 mila miliardi di dollari. 

Fonte: Conferenza internazionale di Conftrasporto; Rapporto Randstad Research

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