Una logistica “fast”: la supply chain riadattata al fenomeno del fast fashion

Negli ultimi anni le richieste dei consumatori nel settore fashion sono diventate sempre più esigenti, spingendo le aziende ad innovare il proprio modello di supply chain. Ad oggi, l’aspetto più importante è la riduzione dei tempi nell’ideazione, produzione e vendita del prodotto per soddisfare i consumatori che si aspettano nuove collezioni ogni settimana. 

La logistica del “fast” è diventata essenziale per l’industria della moda, soprattutto per il fenomeno del fast fashion, che si riferisce alla produzione di abbigliamento economico e alla moda in grandi quantità per soddisfare le esigenze dei consumatori che desiderano sempre seguire gli ultimi trend. 

Il fenomeno del “fast fashion” consiste nel proporre ai consumatori nuovi prodotti in modo più frequente e ad un prezzo più  accessibile, restando in linea con le esigenze di mercato.

Grazie a questo ciclo di produzione continuo e differenziato è possibile stimare e produrre le giuste quantità di capi d’abbigliamento, riducendo così il numero di merci che in passato rimanevano invendute.  

I consumatori, inoltre, sono meno attenti all’effettivo utilizzo che faranno di quel prodotto e tenderanno a fare acquisti impulsivi, cercando continuamente nuovi capi per rimanere al passo con le ultime tendenze.

L’adeguamento della logistica al fast fashion

Per andare incontro a queste nuove esigenze, la supply chain del fast fashion prevede una riorganizzazione del sistema in modo tale da garantire una risposta più rapida. Come? Tramite un’abbreviazione delle catene di approvvigionamento, un controllo diretto della progettazione, della produzione e della logistica, andando verso un’integrazione verticale. Questo permette di reagire in tempo reale ai gusti dei consumatori, studiando la domanda e offrendo una produzione a ciclo rapido.

L’obiettivo della logistica, quindi, è quello di garantire un processo più veloce, ma per far ciò è necessario localizzare i fornitori e la produzione vicino alla base. Molte aziende, infatti, hanno sviluppato un processo di “nearshoring”. Di cosa di tratta? L’obiettivo è quello di affidarsi a fornitori locali per evadere gli ordini più rapidamente puntando sul diretto controllo della catena logistica e gestendo i momenti più critici del processo. Dal rapporto McKinsey, “The State of Fashion 2022“, emerge che nel 2022 circa il 70% delle aziende di moda prevedeva di riavvicinare i centri di produzione ed il 25% prevedeva il trasferimento dell’approvvigionamento nel paese d’origine della propria sede.

Un elemento fondamentale affinché questo processo rapido e continuo sia efficiente, è quello di ottimizzare l’inventario, aggiornando i sistemi di controllo delle scorte e la loro movimentazione.

In questo senso Iron Log riduce i tempi di percorrenza e preparazione degli ordini tramite l’utilizzo del WMS, garantendo una gestione efficiente del flusso merci e una buona ottimizzazione dello spazio a disposizione.

Il ruolo della logistica, quindi, diventa determinante per le aziende che decidono di adottare il meccanismo del fast fashion: senza una buona gestione come potrebbero garantire un ciclo così rapido?

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